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pagina di provaBar Papà2020-01-18T16:54:23+01:00

LE STORIE DEI PAPA’

Quanto ancora ci faremo del male?

By Bar Papà|2022-01-16T08:32:04+01:00Gennaio 16th, 2022|Blog, storie di papà|

I NOSTRI ESPERTI

Minorenne si tatua solo con il consenso della mamma, cosa può fare il padre se separato?

By Bar Papà|2021-04-25T09:42:35+02:00Aprile 25th, 2021|Blog, l'esperto|

IN CUCINA CON I FIGLI

Come far mangiare le verdure ai nostri figli – Girelle di verdure filanti di Esperimento Tumanji

By Bar Papà|2020-09-09T08:15:07+02:00Settembre 9th, 2020|Blog, cucina|

I LIBRI PER BAMBINI

Top 5 dei libri che parlano di animali – Di Giovanni Avolio de L’ora di libertà

By Bar Papà|2020-10-22T11:49:37+02:00Ottobre 22nd, 2020|Blog, Libri|

VIAGGIARE CON I FIGLI

220 Km in bici sulla Francigena con le figlie di 9 e 12 anni

By Bar Papà|2021-08-30T08:18:33+02:00Agosto 25th, 2021|Blog, viaggi|

BAR PAPA’ AL POMODORO

I pupazzi al tempo del Coronavirus

By Bar Papà|2020-04-21T12:49:11+02:00Aprile 14th, 2020|meme|

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Si parla tanto di donne che non riescono ad essere

Si parla tanto di donne che non riescono ad essere madri, per mille e uno motivi diversi e che per questo soffrono e hanno (a volte) problemi nella coppia.
Ma poche righe sono state spese per noi (non) padri, per quegli uomini che non riescono ad avere un figlio, per mille e uno motivi, e che incolpano se stessi e la vita per non riuscire ad avere questa gioia.
Questa è la mia storia.
Mi chiamo Luigi, ho 43 anni e sono un NonPapà.
Sono sposato con Anna da 15 anni e da subito abbiamo provato ad avere un figlio.
La nostra coppia era solida, volevamo un figlio per quella forse sciocca idea di sentirci completi, o di sapere che il nostro amore sarebbe continuato anche dopo di noi.
Poi dopo averci provato naturalmente abbiamo iniziato a nutrire qualche sospetto.
Abbiamo fatto delle analisi e ho scoperto di essere praticamente sterile.
Non ci avrei mai pensato, non credevo potesse essere possibile e soprattutto che potesse capitare a me e invece il destino mi ha messo davanti a questa strada sterrata.
Ci siamo rivolti ad un centro per la fertilità ma la risposta è stata che dovevamo affidarci ad un donatore esterno e che comunque non sarebbe stato semplice e sicuro.
Purtroppo neanche questa strada ha funzionato, non sappiamo cosa nello specifico ma purtroppo non è riuscito.
Abbiamo provato a chiedere per l'adozione.
Ma pur avendo superato tutti i test e depositato tutte le carte, siamo in lista d'attesa e tra poco scadono gli esami e dovremo rifare tutto da capo.
Gli amici e la famiglia sono vicini a mia moglie, la consolano e le dicono o di continuare a sperare o di mollare.
Nessuno però si interessa a me, a come sto, a quanto sto soffrendo perchè non posso diventare padre.
Come se per me (per noi uomini?) essere padri sia una conseguenza e non una scelta. E il non esserlo sia una fortuna e non un destino crudele.
Ora sono qui che aspetto una telefonata, aspetto che qualcuno mi dica che si può fare, che c'è una vita da amare.
Forse dovrei farmi bastare quel che ho, amo mia moglie e stiamo bene insieme.
Non lo so.
Chiedo solo di essere ascoltato nel mio dolore.
Come quello di tutti i NonPadri che non hanno voce in capitolo.

Sono nato il 10 settembre. Quando nasci a cavallo

Sono nato il 10 settembre.
Quando nasci a cavallo delle feste o dell'estate, fare i compleanni è sempre complicato.
Gli amichetti partono o, nel mio caso, molte volte non sono ancora tornati dalle vacanze.
Mi ricordo il mio compleanno dei 10 anni.
Mamma aveva organizzato la festa in una sala vicino casa, si scendevano le scale e si entrava in questa stanza con due tavoli messi a L con sopra pizzette, panini e tramezzini.
Avevo aspettato questa giornata, pensando ai regali e alla torta, invitando tutta la classe.
Alle 16.00 era tutto pronto.
Alle 16.30 eravamo ancora io e mamma.
Alle 17.00 è arrivata mia sorella grande.
Alle 18.00 abbiamo iniziato a smontare tutto.
Mentre mamma portava via i vassoi, io sono rimasto seduto sulla sedia da un lato della stanza.
E' stato un incubo che mi ha segnato tanto che ancora oggi faccio fatica a festeggiare.
L'altro giorno è stato il compleanno di mia figlia.
9 anni.
Lei è molto selettiva sugli amici, voleva festeggiare con le sue 6 amichette e basta.
Il giorno prima una di queste amiche è passata a casa per darci il regalo, la mamma voleva partire per il we perchè c'era troppo caldo.
La mattina mi chiama un papà dicendo che la figlia sta poco bene e non può venire.
Poi un'altra che sta da papà e un'altra che non si sente di uscire con questo caldo.
Con un groppo alla gola l'ho detto a Selina, le ho detto che sarebbero stati in 3.
Mi è tornato alla mente tutto, ho rivissuto quella sala vuota, quel senso di frustrazione e solitudine.
Lei ha pianto un pò, poi si è asciugata le lacrime e mi ha detto: "Ok, festeggiamo con chi c'è, così mi mangio più pizzette e torta!".
Io ho pianto più di lei.
Siamo andati, ha festeggiato, si è divertita con i suoi due amici, hanno mangiato e ha preso i regali.
"Sei contenta amore?"
"Si, sono felice."
Ho capito che è decisamente più forte di me, che non si fa abbattere dagli ostacoli ma che riesce a vedere il bello anche nel buio.
Sono io che devo imparare da lei.
Sono io che devo scendere quelle scale.
E fare compagnia a quel bambino nella sala, tutto solo, seduto sulla sedia.
Che finalmente mi guarda e sorride.

#paternità #barpapà #papà #amoredipapà #figlia #figliafemmina

Quando inventi i giochi con tua figlia e lei è in

Quando inventi i giochi con tua figlia e lei è indubbiamente più brava di te!

Lampibottiglia nuova parola per la Treccani!

E voi che giochi fate con i vostri figli?
Scambiamoci idee 👇

Papà @patriziopapocossa

#barpapà #papà #figlia #giochi #semplicementepapà #padri #famiglia #mamma #genitori #giochiconifigli

Alzi la mano chi non è stato preso in giro almeno

Alzi la mano chi non è stato preso in giro almeno una volta nella vita.
Magari da bambino.
O in adolescenza.
O anche in età adulta.
E se parli con tutti quelli che perculano, ti senti rispondere sempre la stessa frase "va beh, ma sto scherzando".
Quello che è uno scherzo per uno, può essere un incubo per l'altro.
Perché non possiamo sapere cosa si scatena nella mente e nell'anima di chi viene preso in giro, umiliato o bullizzato.
Perché anche le parole fanno male e possono ferire nel profondo.
L'altro giorno mia sorella era in ufficio ed è entrato un signore con un uccellino in una gabbietta.
Lei ha detto che era bello e l'uomo, per tutta risposta, ha detto ad alta voce: "che mi fai i complimenti per il mio uccello? Hey a questa piace il mio uccello".
E giù a ridere.
Alla reazione di mia sorella la sua risposta è stata: "e fattela una risata, sto giocando".
Quella che sembra una "semplice" battuta, in realtà scava nel profondo e crea un senso di impotenza, di vergogna e umiliazione.
Una vera e propria violenza.
A casa si è sentita sporca, debole e impaurita.
E gli altri cosa hanno fatto?
Chi ha riso, chi si è girato dall'altra parte, chi ha fatto finta di non sentire.
La violenza non viene mai da sola.
Ma da tutto il contesto intorno che vede ma fa finta di non sentire.
Perché alla fine è solo una battuta, no?

#barpapà #parole #riflessione #pensieri #violenza #stopviolenceagainstwomen #donne #uomini #bullismo

Ho 52 anni, due figli e una moglie splendida. Ho u

Ho 52 anni, due figli e una moglie splendida.
Ho un lavoro che non mi soddisfa totalmente ma che mi mantiene il mutuo.
Ho una casetta, una macchina e faccio le vacanze quando posso.
E da due anni ho il cancro.
Quando ho letto la diagnosi mi è crollato il mondo addosso e ho visto tutto quello che avevo costruito sbriciolarsi tra le dita.
Ma soprattutto ho visto quello che non avevo costruito, quello che avrei voluto fare, quello che mi mancava ancora.
No, non è un dono la malattia.
Non ringrazio il cancro per avermi aperto gli occhi, non sto lottando come un guerriero.
Ognuno affronta la malattia come vuole, come può.
Io la sto affrontando per quel che è, una maledetta carogna che mi sta mangiando da dentro.
Quello che sto capendo è come convivere con tutto questo, come gestire il mio tempo insieme alla mia famiglia, come dare priorità a chi amo.
Me per primo.
Non sono qui per chiedere pietà o per suscitare compassione, ma per raccontare su questa pagina la mia storia, che è la storia di tanti papà (e mamme) come me che ogni giorno vivono e convivono con i propri mostri.
Diamo un nome a tutto questo, guardiamolo in faccia e cerchiamo di andare avanti.
Scusate lo sfogo, non mi giudicate.

#barpapà #malattia #coraggio #figli #amore #storia #forza

Purtroppo questo mondo non è per i buoni. Non so

Purtroppo questo mondo non è per i buoni.
Non so se sia sempre stato così, se anche prima i buoni avessero la vita difficile.
So che oggi essere buoni è una condanna.
E' la condanna a soffrire per gli strxxi che non sentono ragioni, è il dramma di convivere con chi ti tratta male, di sentire l'empatia del mondo e di portarti sulle spalle i pesi che non sono tuoi.
Di dover guarire da dolori che non hai causato tu.
Vedo mia figlia di 8 anni e la vedo buona, non come la vedrebbe un padre, ma proprio buona nei confronti del mondo.
E questa bontà si rivela un'arma a doppio taglio.
Ieri la vado a prendere dopo pallavolo, la vedo un po' triste.
"Che succede?"
Senza parlare, inizia a singhiozzare e poi a piangere.
Provo a capire senza successo se sia qualcosa di grave, se si è fatta male da qualche parte e se devo preoccuparmi.
"Stavo giocando, un bambino si è avvicinato e mi ha tolto la palla dicendo: questa è mia! Gli ho detto che ci sono palloni per tutti ma lui ha iniziato a strillare e mi ha spinta. Poi mi ha guardato e mi ha detto: ma tu sei maschio o femmina? (ndr mia figlia ha i capelli corti). Gli ho detto che sono femmina e lui ha alzato le spalle come se avessi detto una bugia e se ne è andato"
Cerco di minimizzare l'accaduto, analizzando i fatti da adulto, cercando di capire cosa le avesse fatto veramente male.
E lei tra le lacrime dice: "Mi ha fatto male perchè non sono riuscita a rispondere, perchè ora mi porto dentro questa cosa nella pancia che non so come far uscire."
"Amore, si chiama rabbia. è normale e giusta"
"Ma io non voglio averla, è brutta"
Capisco che è successo qualcosa di grave, che si è fatta male dentro e che devo preoccuparmi di come può reagire al mondo.
"Amore, quello che senti è importante, ho sbagliato a minimizzare, è una emozione forte che va capita e compresa, perchè altrimenti rischia solo di farci male dentro e di rompere qualcosa che difficilmente si ripara."
Ci siamo seduti e abbiamo iniziato a urlare verso la finestra aperta, per scaricare la rabbia.
Ma è veramente questo il modo "giusto"?
Ma soprattutto, esiste un modo "giusto"?
Perchè di bambini così ne troverà sempre di più e diventeranno degli adulti così.
#barpapà #papà

Selina sta facendo la sua prima spesa da sola. Ha

Selina sta facendo la sua prima spesa da sola.
Ha il suo carrello piccolo, la sua lista della spesa, i suoi soldi e tutto il coraggio di una bambina di 8 anni.
Mi ha detto di restare fuori e di aspettare in macchina.
Come vedete dalla foto ho fatto esattamente quello che mi ha chiesto.
Ora sono in ginocchio vicino al banco frigo in attesa che passi e i commessi mi fanno i cenni dalla distanza dicendomi dove si trova.

Cresce troppo in fretta e non sono pronto.
Aiuto!
(Ora tiratemi fuori da qui sotto, credo sia già uscita.)

#figlia #figli #barpapà #spesa #crescere

Non dar retta a chi dice che la prima aspirazione

Non dar retta a chi dice che la prima aspirazione devono essere i figli.
Fai quel che vuoi, insegui i tuoi sogni.
Poi se vuoi figli, falli, ma senza pressione.

Ricorda: tu puoi tutto.
E papà è sempre qui.

#priorità #aspirazione #figli #figlia #barpapà #papá

Le chat di classe sono il perfetto esempio di come

Le chat di classe sono il perfetto esempio di come il mondo sia variegato e di come i genitori si dividano in categorie ben definite.
Io e la mia signora ci siamo divisi i compiti e nella suddivisione delle mansioni familiari c'era la gestione dei gruppi.
Come potete capire, ho vinto la chat di scuola ma non solo, sono nella chat di pallavolo, in quella di cavallo, in quella dei sabati insieme ad alcuni della classe, in quella solo dei papà delle figlie femmine...
E analizzando queste chat ho trovato dei personaggi che sono sempre presenti in ogni scuola.
Per comodità li declino al maschile, ma sono presenti in ambosessi.

Anche voi avete questi personaggi nelle chat (o siete uno di questi?).
Taggate un amico nei commenti se lo riconoscete!

#barpapà #chat #chatdiscuola #gruppowhatsapp #figli #figlia #genitori #papà #mamma #gruppi #elementari

Tra le infinite cose mediamente inutili della chat

Tra le infinite cose mediamente inutili della chat della scuola di Selina arriva una comunicazione.
«Lunedì ore 16 saggio di musica»
Ci guardiamo con la mia signora e proviamo un misto di imbarazzo e divertimento.
«Selina»
«Che c'è?»
«Lunedì hai il saggio di musica»
«Si»
«E che cosa dovrete fare?»
«Boh»
«Come boh? Non ti hanno detto niente?»
«No»
«Ma tu la fai musica a scuola?»
«Sì»
«Sicura?»
«Sì. Posso andare a giocare?»
E se ne va.
Arriva il lunedì, alle 16 andiamo a scuola. Selina ci viene incontro e mi dice: «Papà, sono un po' emozionata per il saggio»
E già mi stavo sciogliendo.
«È normale amore, succede a tutti, anche a me quando faccio spettacolo».
Mi fa un mezzo sorriso, non l'ho completamente convinta ma andiamo tutti e tre verso la sua classe.
Alcuni amichetti sono già sul palco, ma la cosa inquietante sono i genitori già posizionati in prima fila dalla mattina, tipo concerto del primo maggio.
C'è chi ha dormito li dal giorno prima, in tenda.
Entra la maestra, i bimbi si siedono al loro posto in semicerchio e iniziano a cantare una canzone.
Selina dice un paio di parole, poi ci guarda, sorride e riprende a cantare.
Poi mi fa: «Papà, non mi guardare»
E fa finta di nascondersi dietro le mani.
Sorride, ma la vedo che si sta sforzando.
Poi il sorriso cambia e inizia a piangere.
Le faccio cenno di venire da me.
«Che succede amore?»
«Non lo so, le lacrime scendono e non vogliono fermarsi»
«È normale, le emozioni sono tante e non è facile gestirle. Noi siamo qui sempre, se vuoi andiamo a casa. O vuoi tornare dagli altri?»
Ci guarda, si asciuga le lacrime.
«Voglio tornare dagli altri»
Prende in mano il tamburello e inizia un assolo stile Jeff Porcaro dei Toto.
Solo che gli altri stavano urlando e giocando quindi nessuno l'ha sentita.
O forse l'ho sentita solo io, ma quando ha finito ci siamo guardati negli occhi, io ho battuto le mani e lei ha fatto un inchino.
Non serve per forza essere i migliori, inculcare ai figli l'ansia di dover primeggiare a tutti i costi.
E se poi le lacrime scendono, ben venga.
Poi si asciugano e si ricomincia a giocare.

#barpapà #figlia #saggio #scuola #papà #mamma

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