Lettera di un figlio

Mi chiamo Marco, e sono un figlio. Lo so, qui si leggono solo storie di padri, ma questa volta vorrei raccontarvi il mio punto di vista.
Sono un figlio
O meglio, sarei stato un figlio perfetto.
Bravo a scuola, preciso, volenteroso. Ma soprattutto innamorato di mio padre.
Lo vedevo come un super eroe che salvava il mondo, lo vedevo gigante e altissimo, lo vedevo più grande delle montagne.
Ma era lui a non vedere me.
Scambiavo i suoi silenzi per affetto, i suoi schiaffi per carezze, la sua distanza per mie mancanze.
E questa sua assenza mi ha reso più forte, mi ha costruito una corazza per schermarmi dal mondo.
Non ho sentito più nulla, sono diventato autonomo, sono cresciuto prima del tempo giusto (chissà se c’è un tempo giusto per crescere).
Sarei stato un buon figlio, avrei giocato e recitato la poesia di Natale senza sbagliare, avrei disegnato le uova di pasqua e attaccato i fogli sul frigo.
Ma sono diventato uomo, con un padre assente e senza una figura che potesse supportarmi.
Ora che sono grande vedo mio padre sempre più piccolo, più curvo sui suoi anni, più fragile e leggero.
Ma ormai non riesco a togliermi questa corazza, le nostre telefonate si limitano a ciao, che tempo fa? Hai visto il calcio?
Sarei stato un gran figlio, invece sono solo un uomo solo.
State vicino ai vostri figli, siate i padri che avreste voluto avere, non pensate solo a voi, avete tra le mani una vita nuova, siate forti per loro.
By |2022-01-16T08:43:06+01:00Gennaio 16th, 2022|Blog|0 Commenti

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