Bar Papà – Estratto da La storia di Papo

Arrivo al bar, apro e accendo le luci.

Metto a posto dietro il bancone e l’occhi mi cade sulla borraccia arrugginita attaccata al muro.

La prendo in mano, la muovo e dentro suona, come quando ci cade un sasso dentro.

Mio nonno era un militare.

Ha fatto la guerra.

Questo sono quelle frasi che si dicono e che fanno tanto film americani.

Ma mio nonno in guerra c’è andato veramente.

Due volte.

La seconda volta va a ritirare la sua destinazione e il suo plotone è stato mandato in Africa.

Ora, mio nonno aveva un grosso problema: soffriva terribilmente il caldo.

Al freddo non aveva problemi, poteva stare in maglietta a maniche corte in mezzo alla neve.

Ma come il mercurio superava i 28 gradi si scioglieva a terra senza nessuna speranza.

Africa.

Come sarebbe sopravvissuto?

Disperato si sedette sui gradini dell’ufficio guardando il foglietto in mano.

Accanto a lui un altro ragazzo, stessa età, stessa paura ma destinazione diversa: Russia.

Lui gli dice: “In Russia fa freddo, come posso resistere? Morirò appena messo piede fuori”
“Facciamo a cambio?” Gli dice mio nonno, dandogli il biglietto di destinazione.

Una stretta di mano, rientrano in ufficio per il cambio ed escono tutti e due soddisfatti.

Mentre era in Russia con il suo plotone, sono stati attaccati durante la notte.

Lui è scappato, correva veloce, soprattutto si corre veloce quando qualcuno vuole spararti.

Ad un certo punto sente come un calcio nel sedere, qualcosa che letteralmente lo solleva da terra e lo fa correre ancora più veloce.

Riesce a ripararsi dentro una grotta, nessuno se ne accorge.

Passa la notte e al mattino cerca di capire se poteva uscire.

Al freddo dell’inverno si incammina lentamente verso l’accampamento, o almeno quello che ne rimane.

Cerca dell’acqua, prende la sua borraccia e vede che è finita.

Alla base c’è un foro grande quanto un dito.

Da li è uscita l’acqua.

E da li è entrato un proiettile.

La borraccia ha bloccato il colpo.

Il proiettile è rimasto li.

E suona, come a ricordare di quanto poco serva per andarsene.

Mio nonno è tornato dalla Russia.

L’altro ragazzo no.

…Continua…

 

ESTRATTO DA LA STORIA DI PAPO

By |2018-11-07T07:59:53+01:00Novembre 2nd, 2018|Blog|0 Commenti

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